Un ospedale ultra moderno dal punto di vista strutturale e funzionale. Per Frosinone un traguardo raggiunto a cinque anni dalla posa della prima pietra e atteso da tempo per migliorare l’accoglienza e la cura dei malati. Questo da oggi sarà possibile grazie ad una struttura sanitaria, che in futuro, con l’attivazione del servizio di Neurochirurgia, diventerà Dea di secondo livello come ha assicurato, rispondendo alle recenti polemiche, il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, nel corso della cerimonia di inaugurazione del nuovo ospedale del capoluogo, a cui hanno preso parte diverse autorità politiche, civili, militari e religiose. Il nuovo presidio ospedaliero, che sostituirà L’Umberto I, sarà, dunque, in grado di servire non soltanto il territorio comunale, ma costituirà un centro di eccellenza per tutto il frusinate, dotato di sale operatorie di ultima generazione, di oltre 400 posti letto, di 14 unità operative complesse e di sette aree specialistiche di intervento per emergenza. Peculiarità che, benché all’avanguardia, secondo le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil, non riusciranno a compensare il taglio di altri nosocomi e di posti letto in provincia di Frosinone. Una contestazione ribadita nel giorno dell’inaugurazione del nosocomio con una nuova manifestazione di protesta contro le scelte del piano Polverini di riordino della rete ospedaliera regionale. Questo mentre all’interno dell’ospedale, primo in Europa ad essere stato progettato con il sistema dell’isolamento sismico alla base, si scopriva il busto bronzeo che ritrae il medico frusinate Fabrizio Spaziani, deceduto nel 2009 mentre in elicottero effettuava un soccorso sulle Dolomiti. A ricordarne la figura, a cui è dedicato il nosocomio, i genitori accolti dal direttore generale della Asl di Frosinone, Carlo Mirabella, dal personale medico ed infermieristico dell’ospedale e dai tanti partecipanti all’evento storico per la città capoluogo.