Sabato 04-05-2024 |
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LAZIO - UN NUOVO RAPPORTO BANCA IMPRESA AUSPICATO DAL PRESIDENTE DELLA PICCOLA INDUSTRIA
La nostra economia sta affrontando una fase di grave difficoltà. Il PIL regionale chiuderà il 2012 in calo del 2%, per poi portarsi poco sotto lo zero nel 2013 e tornare a crescere solo nel 2014. Nei prossimi mesi, la disoccupazione raggiungerà con ogni probabilità livelli a due cifre, considerando che già a giugno il tasso si attestava al 9,9%. La tendenza al rialzo, infatti, non sembra destinata ad interrompersi. Un quadro fortemente incerto, in cui l’unica nota incoraggiante è data dalle esportazioni che, seppur in rallentamento dall’inizio dell’anno, a settembre segnano un +1,6%. In questo scenario, il credit crunch assume un ruolo decisivo in quanto, insieme alla contrazione della domanda interna, è causa e effetto della stagnazione del livello degli investimenti e della riduzione dell’attività produttiva. Nel primo semestre dell’anno i prestiti alle imprese sono diminuiti dell’1,1% e il dato scende fino al -2,3% se si guarda solo alle piccole. Al tempo stesso, la domanda di credito si riduce spinta in basso del calo della spesa per investimenti e dall’aumento dei tassi d’interesse, dei costi accessori e delle garanzie richieste. Vi è poi un altro canale, oggi sempre più utilizzato dalle banche, che alimenta il credit crunch: le revoche degli affidamenti. Troppe aziende, anche le più sane, si vedono revocare i finanziamenti senza una motivazione che vada oltre le difficoltà congiunturali.
Unindustria contribuirà, attraverso attività di proposta e monitoraggio, alla definizione delle linee di intervento per lo sviluppo economico del territorio, con riferimento ai fondi strutturali e alle politiche di accesso al credito, alla patrimonializzazione delle PMI e ai pagamenti della Pubblica Amministrazione. Dovrà porsi come punto di riferimento per le aziende nell’individuazione e nell’accesso agli strumenti di sostegno alla crescita. Al tempo stesso, si impegnerà a creare le condizioni per migliorare la sostenibilità finanziaria dei programmi di sviluppo delle aziende e si farà promotrice del nuovo rapporto banca-impresa, incentivando l’adozione di modelli comportamentali basati su criteri, come già dicevo, di correttezza e trasparenza.
In altri termini, immagino l’Associazione come “consulente globale” dell’impresa in tema di credito e finanza.
Auspichiamo che BIL acquisisca una chiara, nuova e definita missione, mantenendo il ruolo di player principale nel sistema della garanzia, sia diretta sia massiva, del Lazio. Il nuovo ruolo di BIL consentirebbe anche di rafforzare i Confidi regionali che avranno sempre più il fondamentale vantaggio della conoscenza diretta delle imprese e del loro profilo qualitativo.
Il passaggio al cosiddetto 107 è sicuramente un’azione che rafforza i Confidi, ma dobbiamo evitare che i vincoli di gestione più stringenti dovuti alla vigilanza della Banca d’Italia non ne snaturi la missione mutualistica.
Per questo, insieme a Fidimpresa Lazio, ci impegniamo a codificare il rapporto Associazione-Confidi, stabilendo ruoli, comportamenti e attività condivise, al fine di sviluppare al massimo le potenzialità dei nostri Confidi a sostegno del territorio.
Secondo recenti stime, infatti, l’impiego di risorse POR per il periodo 2006-2013 si ferma al 50%: 350 milioni su 700. Non possiamo più permetterci simili sprechi di risorse. Vi è poi una questione centrale che continua a penalizzare le imprese della regione, ovvero l’operatività del Fondo Centrale di Garanzia che oggi è limitata alla sola controgaranzia.
Unindustria, attraverso la CCIAA di Roma, sta lavorando alla creazione di un fondo per le PMI, per la partecipazione al capitale d PMI con prospettive di crescite. Un altro obiettivo del Comitato Credito è sostenere la liquidità con il supporto della Regione, delle banche e della BEI, prendendo spunto dall’operazione realizzata in Lombardia, volta a favorire il finanziamento del portafoglio ordini senza garanzie e con una riduzione dei tassi d’interesse applicati.
Non va poi trascurata la necessità di sostenere gli investimenti, in particolare in Ricerca e Innovazione e Internazionalizzazione, anche attraverso lo strumento delle reti di impresa. Infine, un’altra forma di supporto che l’Associazione intende offrire alle imprese riguarda la certificazione e la cessione dei crediti vantati nei confronti della PA. A tal fine, una società specializzata provvederà ad assistere le associate sia in termini di informazione che di assistenza, gestendo il processo fino alla fase di monetizzazione.
È evidente l’esigenza di un criterio selettivo nella concessione del credito, ma per evitare una selezione avversa è necessario distinguere chi è meritevole di essere finanziato, in quanto scommette sulla propria azienda e dispone di un progetto imprenditoriale valido da chi non ha le potenzialità per competere sul mercato.
La corretta attribuzione del merito di credito eviterebbe infatti che imprese solide ma illiquide siano costrette al fallimento, con conseguenze pesantemente negative sul tessuto sociale. Per riuscire in questo intento c’è bisogno di un fitto scambio di informazioni tra sistema produttivo e istituti di credito, di obiettivi comuni da raggiungere in una logica di partnership e non di contrapposizione.
Da un lato, le imprese dovranno impegnarsi a fornire comunicazioni chiare e puntali e a far conoscere la propria realtà agli istituti di credito. A tal proposito, diviene fondamentale la presentazione di un company profile funzionale alla valutazione da parte delle banche di concrete prospettive aziendali. Le imprese dovranno inoltre prestare particolare attenzione all’elaborazione dei bilanci e della relativa nota integrativa, anche avvalendosi di figure professionali competenti.
La redazione (2012-12-04 11:54:43)